Un’assenza che è uno scenario praticamente inedito, considerando che l’ala azzurra ha saltato una sola partita negli ultimi due anni
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Italia senza Ioane: le possibili opzioni per sostituirlo contro la Francia (ph. Sebastiano Pessina)
L’infortunio di Monty Ioane è una bella tegola per Gonzalo Quesada: numeri alla mano, l’ala di Lione e della Nazionale ha saltato una sola partita dell’Italia negli ultimi 2 anni, contro il Giappone al tour estivo, dopo il “Sei Nazioni sabbatico” del 2023. Per il resto, è sempre stato un elemento imprescindibile per la squadra azzurra ed è stato assente solo nel periodo in cui ha giocato in Australia (pur disputando comunque le Autumn Nations Series 2022) ed è quindi chiaro che si tratta di un’assenza di peso per l’Italia. Di fatto sia Quesada sia Crowley sia Franco Smith l’hanno utilizzato ogni volta in cui è stato a disposizione, da quando ha esordito nel 2020.
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Un problema al ginocchio ha però escluso Ioane dai convocati per la sfida del 23 febbraio con la Francia. Di conseguenza, Gonzalo Quesada dovrà trovare una soluzione alternativa. Nel farlo, bisognerà considerare anche gli avversari: se gli schieramenti dovessero rimanere gli stessi, Capuozzo giocherebbe dal lato di Bielle-Biarrey, mentre il sostituto di Ioane avrebbe davanti Penaud. Ecco le possibili soluzioni.
Italia: le possibili opzioni per sostituire Monty Ioane
Simone Gesi
Dal punto di vista delle gerarchie, Gonzalo Quesada è partito con Simone Gesi come prima riserva (e unico trequarti oltre al mediano di mischia) nella sfida contro la Scozia. Un infortunio ha poi escluso l’ala delle Zebre dalla sfida col Galles, ma è rimasto tra i convocati e di conseguenza sarà schierabile contro la Francia. Seguendo una logica strettamente gerarchica, quindi, potrebbe toccare a lui: Gesi ha giocato ala insieme a Capuozzo nei 13 minuti finali di Scozia-Italia, sostituendo proprio Ioane e sfiorando una meta. Dall’altra parte, schierare Gesi e Capuozzo alle ali fin dall’inizio potrebbe rendere il triangolo allargato un po’ troppo leggero.
Jacopo Trulla
La seconda soluzione è quindi rappresentata da Jacopo Trulla, anche lui giocatore veloce e in grado di battere l’avversario diretto, ma capace di coprire anche il ruolo di estremo garantendo quindi maggior copertura insieme ad Allan. Per caratteristiche tecniche e fisiche (pur non avendo ovviamente la stessa struttura di Ioane) potrebbe essere la soluzione più sicura e conservativa per mantenere la massima coerenza con quanto visto fino ad ora, soprattutto perché Trulla garantisce – anche più di Ioane – un’alternativa nel gioco tattico al piede da utilizzare insieme ad Allan e Garbisi.
Matt Gallagher
Parlando di coerenza col piano tattico, anche Matt Gallagher può dire la sua. È principalmente un estremo, ruolo che ha ricoperto sia a Bath che in azzurro, ma al Benetton spesso sta giocando ala. Gallagher garantirebbe un’opzione ancora più concreta nel gioco tattico al piede, dall’altra parte però in questo Sei Nazioni è partito più indietro nelle gerarchie, considerando che come 23esimo uomo Quesada ha scelto prima Gesi e poi Trulla. Proprio per questo, se il tecnico azzurro dovesse decidere di schierare un ala/estremo al posto di Ioane, potrebbe più probabilmente orientarsi su Trulla, dall’altra parte però rispetto ai due giocatori delle Zebre potrebbe garantire maggior solidità difensiva contro Penaud. Tutto dipenderà dal piano di gioco che sceglierà Quesada.
Tommaso Menoncello
Proprio contro la Francia, nel 2024, Gonzalo Quesada decide di schierare all’ala Tommaso Menoncello per poter sfruttare la fisicità di Mori al centro contro una squadra che cercò fin dal primo minuto di imporsi dal punto di vista fisico, sbattendo però contro il muro azzurro. Adesso Mori non c’è, ma il miglior giocatore del Sei Nazioni 2024 resta comunque una soluzione possibile – anche se meno probabile delle precedenti – considerando la possibilità di poter schierare dall’inizio Giulio Bertaccini o Marco Zanon. In questo caso, però, l’ipotesi viene resa meno probabile dal fatto che l’Italia stia utilizzando Menoncello principalmente come apriscatole sulle difese avversarie, e schierato all’ala toccherebbe meno palloni.
Francesco Palma
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