Nella conferenza stampa post gara, l’allenatore dei biancoverdi ha descritto positivamente la vittoria con Ulster, spiegando anche le difficoltà di ricompattare un gruppo in continua evoluzione a causa del Sei Nazioni
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Marco Bortolami: “I proclami lasciano il tempo che trovano, questa squadra sta imparando a performare settimana dopo settimana”
La vittoria del Benetton con l’Ulster è decisamente una buona notizia per il club trevigiano. Dopo la netta sconfitta con gli Ospreys infatti serviva un segnale forte per ritornare nelle posizioni giuste dello United Rugby Championship.
Missione compiuta: Ulster battuto 34 a 19, cinque punti in classifica e settimo posto che attualmente significherebbe playoff, se il campionato finisse domani.
Marco Bortolami in conferenza stampa ha dato credito ai suoi ragazzi, bravi a non perdere il focus sull’obiettivo di giornata, anche quando qualche sbavatura rischiava di far tornare gli avversari in partita.
Nel corso dell’incontro con i media il coach ha ribadito anche la capacità di reagire da parte dei giocatori in campo, chiamati a confermare i successi della stagione scorsa, nonostante le sfide che il gruppo deve affrontare in un periodo così denso di impegni come quello del Sei Nazioni.
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Marco Bortolami: “Ci sono cose che possiamo far meglio, ma la cosa che mi è piaciuta di più è il controllo, il focus della squadra”
“Potevamo essere un po’ più precisi in un paio di occasioni quando siamo arrivati a 5 metri e un po’ più pazienti soprattutto nel primo tempo quando abbiamo allargato il gioco e non c’era l’opportunità – ha spiegato Marco Bortolami davanti ai microfoni della sala stampa di Monigo – però la cosa più positiva della partita è che abbiamo continuato a tenere loro sotto pressione costante per 80 minuti, a parte il primo kick-off e la loro prima segnatura, poi penso cia sia stata su una sola squadra in campo. Ci sono cose che possiamo far meglio, ma la cosa che mi è piaciuta di più è il controllo, il focus della squadra, il continuare a spingere, e questo ha pagato alla fine anche con i 5 punti, per cui direi un bilancio molto positivo.
Ulster ha peccato di indisciplina e il Benetton ne ha approfittato con grande pragmatismo.
“I loro cartellini sono il frutto della pressione che gli abbiamo messo giocando, la squadra è entrata in campo con l’idea chiara di fare la partita, nonostante un po’ di pressione da parte l’esterno. Il controllo con cui abbiamo gestito la gara, la disciplina che abbiamo avuto, tutto si può migliorare ma penso che ci sia sta la lucidità giusta che ci ha permesso di portarla a casa.”
Nel corso della conferenza stampa Bortolami si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, rispondendo alle critiche che erano arrivate più o meno velatamente dopo il 43 a 0 di Swansea.
Marco Bortolami: “Sapete quante persone si aspettavano che ci qualificassimo? Forse una, il sottoscritto”
“I proclami nel bene e nel male lasciano il tempo che trovano. Il nostro sport ci insegna che ogni settimana si deve arrivare a performare e questa squadra lo sta imparando a fare. Dovete capire – rivolgendosi ai giornalisti – che è il primo anno che gioca la Champions Cup, è il primo anno che deve riconfermarsi ai playoff di URC, non è una questione tecnica, non è una questione fisica, più che altro è una questione di come gestirsi e ricaricarsi a livello emozionale per riuscire a portare in campo quello che vogliamo. Io so quanto i ragazzi si impegnano durante la settimana, stanno ancora imparando a fare questo con consistenza, per poi ritornare ad essere competitivi la partita successiva, perché l’obiettivo è quello lì. In più abbiamo tante sfide, perché gran parte dei giocatori se ne vanno e il gruppo deve ritrovare le sue dinamiche. A volte la complessità viene molto semplificata, spesso trovo delle spiegazioni semplicistiche quando le cose sono più difficili e ripeto, questa squadra sta ancora imparando. Forse per tanti è normale che siamo arrivati agli ottavi di finale di Champions Cup: sapete quante persone si aspettavano che ci qualificassimo? Forse una, il sottoscritto, che l’ha detto alla squadra prima della prima partita. Serve pazienza, coesione e fiducia”, ha concluso Marco Bortolami.
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