Il coach dei Bleus ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto ad adottare una ‘bomb squad’ per il match dell’Olimpico
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Fabien Galthiè: “Abbiamo scelto una strategia per rispondere in aree chiave in cui l’Italia ha prestazioni eccellenti”
La grande novità della vigilia di Italia-Francia è il 7+1 in panchina con cui Fabien Galthiè ha scelto di affrontare gli Azzurri. Una decisione che ha destato curiosità, sopratutto perchè adottata da una squadra che fino ad oggi era rimasta quasi sempre fedele al format 6+2.
Una sorta di ‘bomb squad’ in salsa transalpina, visto che tra i 7 avanti a disposizione dello staff francese ci sono giocatori dal notevole impatto fisico, tutti del pacchetto di mischia ad esclusione di Maxime Lucu.
Durante la conferenza stampa di annuncio della formazione, Galthiè ha toccato diversi temi: l’esclusione di Penaud, quella di Jalibert e la pressione che ruota intorno alla squadra.
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Fabien Galthiè: “Gonzalo Quesada ha trasformato il volto della squadra azzurra”
In primis Galthiè ha spiegato che si tratta di una formazione studiata per offrire una partita di alta qualità a Roma. I giocatori esclusi e quelli promossi fanno parte di un lavoro di allargamento della base, in cui nessuno è immune da bocciature o promozioni, poi il CT si è soffermato sull’esclusione eccellente di Damien Penaud, uno dei terminali offensivi più forti del mondo.
“Abbiamo pensato a tutte le opzioni. Abbiamo piena fiducia in Damian. Abbiamo avuto dei colloqui con lui. Ho anche un pensiero per lui perché è un momento speciale, un momento difficile. Dal 2020, quando era disponibile, è sempre stato titolare. È un giocatore che significa molto per noi, un giocatore su cui abbiamo investito. Non ci sono dubbi o incertezze sul suo livello di prestazione o sul suo impegno, maa ci sono delle scelte. Vogliamo sviluppare la competizione in tutte le posizioni, in vista del 2027. Dall’Argentina, Théo Attissogbe ha dimostrato grandi qualità nel gioco offensivo, difensivo e senza palla. In breve, vorrei che i quattordici giocatori non selezionati, quando annuncerò la composizione della squadra, dicessero a loro stessi: ‘Mi farò avanti e avrò la mia possibilità’ ” .
Alla domanda sul perchè una panchina con 7 avanti Galthiè ha risposto così: “Il concetto di rischio esiste ancora al nostro livello, soprattutto con un solo sostituto tra i trequarti. È una questione tattica e non entrerò nei dettagli strategici. L’Italia è un avversario molto particolare. Grazie all’apporto di specialisti in determinati ambiti del gioco, Gonzalo Quesada ha trasformato il volto della squadra azzurra. Abbiamo quindi scelto una strategia per rispondere in aree chiave in cui hanno prestazioni eccellenti, tra cui il gioco a terra.”
Le soluzioni in caso di infortunio nella linea veloce diventano limitate.
“Ci sono giocatori che hanno lavorato con i tre quarti. Vi lascio indovinare quali. Anche Maxime Lucu è un numero 9 che sa segnare punti e che a volte può giocare come mediano d’apertura nel club. Abbiamo anche due giocatori in terza linea che hanno un passato da centri (Oscar Jegou e Paul Boudehent, ndr) che potrebbero rivelarsi utili. ”
La pressione dopo la sconfitta con l’Inghilterra e il ruolo di Jalibert
Un anno fa la Francia fu salvata dal palo di Garbisi che impedì all’Italia di ottenere una vittoria storica. “A Lille avevamo già commesso l’irreparabile con un cartellino rosso (Jonathan Danty, ndr) nel primo tempo. L’Italia ci aveva costretto all’errore. Dall’arrivo di Gonzalo e del suo staff, si è dimostrata molto combattiva su tutti i palloni, sia in possesso palla che in difesa. Ciò ci ha causato grossi problemi a Lille e questo impegno costante crea grossi problemi anche a tutti i nostri avversari”, ha spiegato Fabien Galthiè parlando degli Azzurri.
Il pareggio dello scorso anno è lontano, mentre la sconfitta con l’Inghilterra è molto più recente. Un passaggio a vuoto che ha lasciato delusa la stampa e i tifosi, ma il CT francese non fa drammi.
“La pressione è legata alla squadra francese. Il XV francese attira ormai il doppio degli spettatori rispetto al 2020 e, inevitabilmente, aumentano aspettative ed esigenze. Tutto questo lo sentiamo con grande piacere”.
Infine una riflessione sulla scelta di privilegiare Thomas Ramos a mediano di apertura a discapito di Mathieu Jalibert
“Questa è la squadra francese. In Francia abbiamo 300.000 praticanti. Vorremmo inserirli tutti ma non è possibile. Tutti i giocatori selezionati lo meritano. Nel caso di Matthieu, c’è il ritorno di Leo Barré, che ha giocato bene contro l’Argentina a novembre e poi con il suo club. Leo può giocare anche come centro o mediano d’apertura, il che è interessante con questa panchina da 7+1. Per quanto riguarda Matthieu, nulla è chiuso. L’importante è prendersi cura di lui. Questa squadra è ormai abituata a convivere con queste rotazioni”.
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