Sei Nazioni, Galles a manetta verso la Scozia. Thomas: “Sherratt ci ha liberati dalla pressione. Ha avuto un grande impatto”

Il trequarti di Cardiff racconta il suo allenatore: “Ha una mente brillante, in poco tempo ha fatto capire a tutti come voleva che giocassimo”

Sei Nazioni, Galles a manetta verso la Scozia. Thomas: "Sherratt ci ha liberati dalla pressione. Ha avuto un grande impatto" (ph. Sebastiano Pessina)

Sei Nazioni, Galles a manetta verso la Scozia. Thomas: “Sherratt ci ha liberati dalla pressione. Ha avuto un grande impatto” (ph. Sebastiano Pessina)

Il Galles adesso ci crede. Vero, contro l’Irlanda è arrivata la quindicesima sconfitta consecutiva, ma per il valore dell’avversario e per la partita giocata i Dragoni possono avvicinarsi con maggiore fiducia alla sfida contro la Scozia, valida per la quarta giornata del Sei Nazioni. L’impatto del “traghettatore” Matt Sherratt, coach di Cardiff, è stato fondamentale, come ha raccontato a WalesOnline il centro Ben Thomas.

“Quando ti viene data libertà di giocare e nessuna pressione da parte sua (riferendosi a Sherratt, ndr) è più facile sentirsi liberi e giocare bene” ha spiegato Thomas.

“Certo, faremo fatica a raccogliere così tanti nuovi dettagli in poco tempo, ma penso che contro l’Irlanda l’obiettivo principale fosse quello di andare in campo e mostrare che questa squadra aveva ancora ambizione” ha proseguito il trequarti di Cardiff, che proprio durante questo Sei Nazioni è stato al centro delle discussioni per via del suo impiego.

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Thomas, infatti, è un centro dalle mani educate e per questo può fare anche l’apertura, ruolo in cui Gatland lo ha impiegato nelle prime due partite del Sei Nazioni, anche perché aveva deciso di non convocare né Anscombe né Jarrod Evans. A un livello così alto, però, Thomas è parso un pesce fuor d’acqua con la maglia numero 10, mentre con l’arrivo di Sherratt – suo allenatore anche a Cardiff – è tornato a giocare centro contro l’Irlanda, con Anscombe e poi Evans a fare l’apertura.

“A Jockey (soprannome di Sherratt, ndr) è sempre piaciuto avere un 12 che giocasse con la palla, mi ha aiutato tanto in questi anni a sviluppare il mio gioco in modi che prima non avrei mai pensato. Considerando che lo stile di gioco del Galles è simile a quello che abbiamo a Cardiff, credo che quella di primo centro sia la posizione in cui posso trovarmi più a mio agio”. E sul personaggio Sherratt spiega: “Riesce sempre a trovare il giusto equilibrio tra la ‘modalità rugby’ in cui è serissimo e il momento in cui ridere e scherzare, perché è un po’ burlone”.

Tornando al suo impatto sul Galles, Thomas ha spiegato: “Ha una mente rugbistica brillante, e tutti possono vederlo chiaramente da come sta lavorando a Cardiff. La sua prima sfida è stata far passare tutte le sue idee in così poco tempo, ma il modo in cui trasmette i messaggi è molto chiaro e i ragazzi sono riusciti a recepirli bene”.

Il Galles arriva quindi alla sfida di Murrayfield con una marcia in più rispetto al recente passato, soprattutto dal punto di vista mentale: “Con l’Irlanda ci siamo lasciati sfuggire delle occasioni, ma abbiamo ancora delle giornate di lavoro insieme e saremo in grado di sistemare altre cose per la partita contro la Scozia. Siamo contenti di come ci siamo comportanti con l’Irlanda, date le circostanze. Il fatto che Anscombe, Llewellyn e Jarrod Evans, oltre a Tomos Williams, siano stati tutti già allenati da Jockey ci ha aiutati, perché è un gioco a cui siamo tutti abituati”.

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