Secondo il pilone dell’Italia, l’atmosfera dello stadio di casa, sold out per l’ultimo turno di Sei Nazioni, è uno dei punti chiave per il match di sabato

Italia, Danilo Fischetti: “L’Olimpico ci dà sempre una carica in più, contro l’Irlanda ci batteremo fino alla fine”
Manca solo un giorno all’attesa sfida tra Italia e Irlanda che chiude l’edizione 2025 del Sei Nazioni. Gli Azzurri di Gonzalo Quesada affrontano una grande squadra reduce dalla sconfitta bruciante con Francia.
Agli irlandesi non manca certo la voglia di ottenere un risultato positivo, ma dovranno fare i conti anche con la voglia di riscatto della nazionale italiana, battuta a Twickenham dall’Inghilterra dopo un primo tempo birllante e una seconda parte di gara non giocata allo stesso livello.
Per l’occasione lo stadio Olimpico è sold out, così la nazionale italiana potrà sfidare i quotati avversari davanti ad una cornice d’eccezione, anche se il numero dei tifosi irlandesi a Roma si preannuncia molto alto.
Alla vigilia del match Danilo Fischetti ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, dove ha spiegato quanto l’atmosfera delle mura casalinghe sia centrale nella ricerca di una prestazione di spessore.
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Italia, Danilo Fischetti: “Il focus dei giocatori più esperti è di cercare di compattare il gruppo”
“L’Irlanda verrà qui a Roma per fare cinque punti, perché vogliono vincere il Sei Nazioni – ha dichiarato Danilo Fischetti – Sappiamo anche che sarà una partita molto dura, noi li aspettiamo casa nostra a Roma, dove vogliamo cercare di creare una fortezza, un posto dove ci sentiamo confidenti. Uno stadio Olimpico pieno così fa sempre piacere, ci dà una carica in più, perciò sicuramente ci batteremo fino alla fine, cercheremo di vincere la partita, di fare il nostro gioco e di fare il meglio possibile.”
La sconfitta con l’Inghilterra è la seconda consecutiva dopo la vittoria di febbraio con il Galles. A 80 minuti dalla fine del Torneo per l’Italia diventa necessario ritrovare fiducia.
“Il focus dei giocatori più esperti è di cercare di compattare il gruppo di riportarlo su quella che è la nostra linea, di giocare come sappiamo giocare. Ovviamente questi piccoli break durante il gioco capitano e magari da fuori possono essere visti come una mancanza di concentrazione, in realtà ci sono tante dinamiche all’interno della gara e in 80 minuti è normale che entrambe le squadre in un momento possano avere qualche disattenzione in più. Il problema è che questo sport e a questo livello appena manchi un qualcosina, un 1%, subisci una meta che poi ti può costare la partita.”
Infine Fischetti ricorda quanto il quadro delle rivali sia sempre più agguerrito: “Sappiamo bene che il Sei Nazioni ci mette davanti ogni settimana delle sfide che sono contro le prime squadre al mondo nel ranking. Sappiamo che ci sono i migliori giocatori al mondo all’interno di queste squadre. Ogni settimana è una grande sfida, una grande partita: noi ci alleniamo per essere al 100% per batterli e per confrontarci sempre al meglio.”
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