Il capitano dell’Italia per il match con l’Irlanda ha parlato alla vigilia del match, l’ultimo del Sei Nazioni

Juan Ignacio Brex – ph. Sebastiano Pessina
ROMA – Juan Ignacio Brex, capitano dell’Italia per l’ultima partita del Sei Nazioni 2025 contro l’Irlanda, ha parlato con la stampa dopo l’ultimo allenamento degli Azzurri in vista della gara.
“Abbiamo lavorato tanto sulla difesa – ha detto il numero 13 – Abbiamo sofferto molto in queste ultime due partite, non è bello per nessuno prendere 120 punti, né per i giocatori né per il pubblico. Dobbiamo mettere il nostro corpo a disposizione della squadra domani, altrimenti sarà un lungo pomeriggio.”
“Credo che i problemi in difesa siano un mix di attitudine individuale e organizzazione collettiva. Non siamo una squadra che si tira indietro, questo mai. Però abbiamo sbagliato circa 30 placcaggi nell’ultima partita e questo non è possibile a questo livello, lo paghiamo. Questa settimana abbiamo lavorato sia sugli aspetti difensivi individuali che collettivi.”
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“Vogliamo migliorare la nostra costanza nelle prestazioni. Siamo coscienti di non essere al punto che vorremmo, ma stiamo lavorando per far vedere un’Italia forte domani e nel futuro.”
“Per competere con l’Irlanda – ha sintetizzato Brex – dobbiamo mettere a posto la difesa e avere costanza nel lavoro, perché loro sono capaci di fare anche 50 fasi se serve. In attacco dobbiamo essere continui nella capacità di minacciarli.”
Per il centro del Benetton sarà la seconda volta da capitano della nazionale italiana dopo la partita di novembre con la Nuova Zelanda: “Per me sarà una grande emozione questa partita da capitano al Sei Nazioni nell’ultima all’Olimpico del Torneo. Proverò a mostrare tranquillità ai ragazzi, il mio compito è trasmettere calma ed energia alla squadra.”
“Tre parole chiave per la partita di domani? Gioia, per goderci questi momenti finali del Torneo. Orgoglio, perché dobbiamo far vedere di non essere quelli delle ultime due partite. E la terza non la dico perché sono scaramantico [fa il gesto delle corna].”
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