Sei Nazioni: l’Inghilterra vuole crederci per la vittoria finale, pesantissimo 14-68 rifilato al Galles

Inglesi semplicemente dominanti con 5 mete segnate per tempo e che ora aspettano l’esito di Francia-Scozia. Dragoni stavolta senza bonus, arriva il cucchiaio di legno

Il primo Test Match ufficiale dell'Inghilterra in Giappone non sarà trasmesso in TV

Sei Nazioni: l’Inghilterra vuole crederci per la vittoria finale, pesantissimo 14-68 rifilato al Galles

A Cardiff l’Inghilterra ha fatto tutto quello che doveva fare per tenere in vita il sogno di vincere il Sei Nazioni 2025, battendo con un nettissimo 14-68 il Galles. Una partita dominata sin dall’avvio, nei fatti chiusa già entro il primo tempo ma gli inglesi non hanno voluto correre neanche un rischio rifilando 5 mete anche nella ripresa ai Dragoni.

Padroni di casa che, esclusi un sempre ispirato Blair Murray e Ben Thomas, hanno finito presto la benzina: al contatto sono stati troppo poco avanzanti e troppo spesso in arretramento, battuti fisicamente nell’uno contro uno dai rivali inglesi. Per loro nessun bonus stavolta, soltanto la “consegna” del cucchiaio di legno. Se per la parte bassa della classifica i discorsi sono chiusi, per il vertice tutto è ora in mano all’esito del match Francia-Scozia.

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Galles-Inghilterra, la cronaca

A Cardiff in campo due squadre che devono dare tutto: il Galles per non terminare un’altra volta ultimo il Sei Nazioni, l’Inghilterra per cercare di vincerlo. È proprio quest’ultimo desiderio a spingere gli ospiti a partire subito fortissimo, mettendo sotto pressione la linea difensiva dei Dragoni e conquistare un penalty per fuorigioco. Si va in rimessa laterale, gli avanti inglesi caricano fino alla spinta decisiva del capitano Maro Itoje che trova la prima meta già al 2′.

Sotto subito per 0-7 grazie alla trasformazione di Fin Smith, i padroni di casa troverebbero la reazione al 7′ con un Blair Murray che colpisce con la testa l’ovale, poi è fortunato col rimbalzo e brucia tutti i difensori in corsa. L’arbitro Nic Berry ravvisa però un fallo di fuorigioco, si torna sulla mischia gallese per in-avanti inglese. Dallo scontro tra i pacchetti di avanti però l’Inghilterra conquista un nuovo penalty, va ancora in touche e poi due cariche impressionanti di Elliot Daly e di Ben Earl. Infine Fin Smith apre con un lungo passaggio per Tom Roebuck che spinge sulle gambe e segna la seconda meta inglese al 10′.

Due mete in 10 minuti, 14 punti in totale considerando le trasformazioni di Fin Smith. L’Inghilterra è partita forte sapendo che non ha alternative per tenere in vita il sogno di vincere il Sei Nazioni 2025. Nei minuti successivi però la situazione si assesta, anche perché gli inglesi iniziano a giocare con più intermittenza e la cosa fa il favore del Galles per restare in partita.

I Dragoni hanno due armi per poter far male: l’elettricità di Blair Murray (fermato da una francesina in extremis di Luke Cowan-Dickie) e la maul. Soltanto al 30′ i padroni di casa hanno la prima occasione ben dentro i 22 avversari ma non se lo fanno sfuggire: il carrettino avanza e conquista vantaggio, carica decisa di Wainwright che assorbe più difensori a favore del successivo attacco di Ben Thomas per la meta del Galles.

Non c’è il tempo di festeggiare però per i padroni di casa che subito l’Inghilterra torna a fare paura: subito pressione sul calcio di Gareth Anscombe toccato, poi Alex Mitchell riesce a tenere l’ovale in gioco. Dagli sviluppi successivi Fin Smith guida una grandissima azione che si sposta dalla destra di Tom Roebuck fino alla sinistra da dove arriva la carica decisiva di Tommy Freeman al 34′. E non solo: prima dell’intervallo arriva la meta del punto bonus con Chandler Cunningham-South (su raccolta velocissima di Alex Mitchell) e anche quella di Will Stuart, particolarmente fortunata dopo il colpo di testa di Ellis Genge (modalità Joe Marler) e la revisione del tocco di Maro Itoje, non giudicato in-avanti.

Un inizio e un finale di primo tempo davvero strabordante per l’Inghilterra, che a Cardiff va negli spogliatoi in vantaggio per 7-33. Galles anche sfortunato in certi episodi ma che comunque soffre fisicamente le cariche inglesi, perdendo metri al placcaggio.

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Al rientro dagli spogliatoi l’Inghilterra si complica un paio di volte la vita, prima per placcaggio alto di Maro Itoje poi per un recupero aereo sbagliato di Alex Mitchell. Quest’ultima è l’occasione più interessante del Galles perché Blair Murray (sempre lui) mette subito pressione e gli inglesi sono costretti a portare l’ovale all’interno della loro area di meta. Dalla successiva mischia partono le cariche degli avanti ma un abile Ben Curry scippa la palla dalla ruck e permette di respingere la minaccia.

Il Galles resta però nella metà campo avversaria nei minuti successivi e ha una seconda grande chance al 47′ quando, dopo una lunga azione, Ellis Mee offre l’offload per gli smarcati Max Llewellyn e Aaron Wainwright che però pasticciano il controllo dell’ovale e un’altra occasione sfugge per i padroni di casa.

I padroni di casa ci provano anche nei minuti successivi ma non sono avanzanti e, ancora una volta, la fortuna non gli dice bene: al 55′ un passaggio di Jarrod Evans sbatte sulla faccia di Elliot Daly, rapidissimo Alex Mitchell a calciarlo e servirsi un ottimo assist per sé stesso e la sesta meta dell’Inghilterra. La trasformazione di Fin Smith porta gli ospiti a quota 40 punti sul punteggio, Galles ancora fermo a 7.

Passato il 60′ la diversa caratura tra le due formazioni viene messa ancora più in risalto, con un Galles in affanno che perde troppo spesso l’ovale al contatto e un’Inghilterra che invece si diverte e fa divertire i suoi tifosi arrivati al Principality Stadium prima con Henry Pollock su bell’assist di George Ford e poi la meta di Joe Heyes, nata dal furto del pallone di Cunningham-South in touche al 70′.

Soltanto al 77′ i Dragoni riescono a mettere a segno gli unici punti della ripresa, con in meta ancora Ben Thomas per una doppietta che però non può nulla considerando che appena due minuti dopo trova la doppia gioia personale anche Henry Pollock e la marcatura a tempo scaduto di Cunningham-South per un devastante 14-68 finale a Cardiff.

Matteo Salmoiraghi

Sei Nazioni, quinta giornata: le formazioni ufficiali e il tabellino di Galles-Inghilterra

Galles: 15 Blair Murray, 14 Ellis Mee, 13 Max Llewellyn, 12 Ben Thomas, 11 Joe Roberts, 10 Gareth Anscombe, 9 Tomos Williams, 8 Taulupe Faletau, 7 Jac Morgan (c), 6 Aaron Wainwright, 5 Dafydd Jenkins, 4 Will Rowlands, 3 WillGriff John, 2 Elliot Dee, 1 Nicky Smith.
A disposizione: 16 Dewi Lake, 17 Gareth Thomas, 18 Keiron Assiratti, 19 Teddy Williams, 20 Tommy Refell, 21 Rhodri Williams, 22 Jarrod Evans, 23 Nick Tompkins.

Marcatori Galles
Mete: Thomas 31′, 77′
Trasformazioni: Anscombe 32′
Punizioni:

Inghilterra: 15 Marcus Smith, 14 Tom Roebuck, 13 Tommy Freeman, 12 Fraser Dingwall, 11 Elliot Daly, 10 Fin Smith, 9 Alex Mitchell, 8 Ben Earl, 7 Ben Curry, 6 Tom Curry, 5 Ollie Chessum, 4 Maro Itoje (c), 3 Will Stuart, 2 Luke Cowan-Dickie, 1 Ellis Genge.
A disposizione: 16 Jamie George, 17 Fin Baxter, 18 Joe Heyes, 19 Chandler Cunningham-South, 20 Henry Pollock, 21 Tom Willis, 22 Jack van Poortvliet, 23 George Ford.

Marcatori Inghilterra
Mete: Itoje 2′, Roebuck 10′, Freeman 34′, Cunningham-South 38′, Stuart 40′, Mitchell 55′, Pollock 67′ e 79′, Heyes 70′, Cunningham-South 80’+1
Trasformazioni: Fin Smith 3′, 11′, 35′, 39′, 56′; Marcus Smith 68′, 71′, 80’+2
Punizioni:

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