L’ala degli Azzurri tira le fila del Sei Nazioni 2025: “Siamo ancora in crescita. All’Olimpico più una sconfitta dell’Italia che una vittoria dell’Irlanda”
ROMA – Ancora una volta è lui ad accendere l’Italia nel momento del bisogno. Ange Capuozzo riceve un pallone sull’out di destra a metà del secondo tempo e lo trasforma in sette punti, cortesia anche di un rimbalzo fortunato, della rapace presenza di Stephen Varney e del piede incredibilmente preciso di Tommaso Allan.
Ha nelle mani anche la palla della possibile vittoria azzurra, a un minuto dalla fine, ma il passaggio decisivo per Menoncello, in precario equilibrio dopo essere evaso incredibilmente da un placcaggio, non trova le mani del compagno e si spegne a lato. Fosse stato preciso, alla fine dei conti probabilmente si sarebbe comunque tornati sul fallo da cartellino di Giacomo Nicotera.
“Voglio sempre fare qualcosa per aiutare la squadra in ogni azione – commenta l’ala dell’Italia dopo essere emerso dagli spogliatoi dello Stadio Olimpico, ai microfoni della stampa italiana in zona mista – Sono contento quando otteniamo il risultato che vogliamo, ma oggi non è successo quindi non è così importante quello che mi riguarda in questo momento. Ho vissuto una partita dura in difesa e anche in attacco non è stata facile, ma eravamo di fronte a una grande squadra. Abbiamo fatto una gran prova collettiva.”
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“È un po’ difficile analizzare la situazione a caldo – dice poi a proposito dei tre cartellini ricevuti dalla squadra – ma è vero che abbiamo avuto momenti di indisciplina importanti. Però abbiamo dato davvero tanto, tutto in questo gara, e credo sia questo quello che conta.”
Poi un giudizio sull’intero percorso degli Azzurri al Sei Nazioni 2025: “Dobbiamo riuscire a essere più costanti. Vediamo che in una giornata come oggi, alla fine dei conti, finiamo per percepirla più come una sconfitta dell’Italia che una vittoria dell’Irlanda. E questo perché abbiamo fatto ciò che sappiamo fare, abbiamo messo grande energia nel gioco e in difesa.”
“Ci sono stati momenti difficili, ci sono stati errori come sempre, ma se riusciamo a dare costanza a queste prestazioni sappiamo di poter giocare a un livello molto vicino a quello dei migliori al mondo. Viene naturale la domanda: perché quello che abbiamo offerto oggi non lo possiamo fare contro la Francia? O contro l’Inghilterra? O per tutto il Sei Nazioni?”
“Dobbiamo guardare l’intero Torneo come un unico insieme, considerare la preparazione, le settimane di allenamento e trovare continuità. Siamo ancora in crescita e da ogni situazione abbiamo qualcosa da imparare, anche oggi è così.”
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