La squadra in testa al Championship non risponde ai requisiti imposti dall RFU per salire nella massima serie inglese

Ealing Trailfinders (ph. Ealing Trailfinders Rugby Club)
Ancora una volta non ci saranno promozioni e retrocessioni tra i due massimi livelli del rugby inglese. La stagione 2025/26 della Premiership si aprirà con le stesse squadre dell’attuale stagione, dopo che gli Ealing Trailfinders, leader del Championship (seconda divisione), non hanno soddisfatto gli standard minimi imposti dalla federazione.
I Trailfinders, campioni della scorsa edizione, che hanno 13 punti di vantaggio sulla seconda della classifica, hanno fatto domanda per essere promossi e per la possibilità di affrontare l’ultima squadra in classifica della Premiership in uno spareggio.
Ma la Rugby Football Union (RFU) ha annunciato che Ealing non ha soddisfatto i requisiti relativi alla capienza degli impianti, né le garanzie in materia di sicurezza. I Doncaster Knights hanno superato gli standard, ma sono staccati di 29 punti dai Trailfinders, all’ottavo posto, mentre il Coventry, al terzo posto, non ha raggiunto gli standard minimi.
Leggi anche: Sei Nazioni 2025: la formazione ideale secondo OnRugby
La complicata situazione di Newcastle
I Newcastle Falcons sono ancora una volta in fondo alla graduatoria di Premiership e si trovano in una situazione precaria, alla costante ricerca di sostegno finanziario per poter completare la stagione successiva. Nel corso del campionato 2024/25 gli uomini di Steve Diamond sono riusciti a vincere anche due partite dopo anni di digiuno, ma questo sembra non bastare per la competitività generale del club.
Sebbene la RFU insista sul fatto che continuerà a sostenere club ambiziosi, il blocco delle retrocessioni rappresenta un’ulteriore battuta d’arresto per le ambizioni dei Trailfinders di entrare a far parte dell’élite del rugby inglese. “Sappiamo quanto duramente lavorino i club che aspirano a entrare in Premiership, sia per generare gli investimenti necessari a essere sostenibili all’interno di quel campionato, sia per garantire loro l’infrastruttura necessaria a sostenersi”, ha affermato Mike McTighe, presidente del Men’s Professional Rugby Board.
A giugno dell’anno scorso, gli standard minimi sono stati ammorbiditi per consentire ai club di raggiungere la capienza richiesta di 10.000 spettatori nel corso di quattro stagioni. Si sperava che questa modifica avrebbe permesso a più club della Championship di raggiungere le dimensioni richieste per il proprio impianto, ma la RFU ha ammesso che ciò non ha avuto l’effetto desiderato.
“Sebbene al momento solo un club di Championship soddisfi i requisiti che gli consentirebbero di entrare nel campionato, stiamo lavorando duramente per garantire che non sia sempre così e per applicare la giusta flessibilità e il giusto supporto laddove appropriato”, ha aggiunto McTighe.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.