Il miglior XV dei protagonisti del Torneo

Sei Nazioni 2025: la formazione ideale secondo OnRugby – ph. Sebastiano Pessina
È finito il Sei Nazioni, evviva il Sei Nazioni.
Quello del 2025 è stato un Torneo ad alto tasso di spettacolo, con punteggi roboanti e una vera e propria pioggia di mete. Non ci sono state molte partite finite in thriller, tranne Inghilterra-Scozia, ma non sono mancati i momenti da ricordare e le prestazioni da urlo.
Come di consueto al termine di una grande manifestazione, OnRugby tira le fila del discorso sedendosi a riflettere sui protagonisti delle lunghe settimane di incontri internazionali a cui abbiamo assistito.
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La formazione ideale del Sei Nazioni 2025
15 Thomas Ramos (Francia) – Una volta l’estremo del Tolosa era considerato un giocatore poco affidabile perché pazzerello, capace di grandi giocate alternate a errori madornali. Una fase della sua carriera che è stato capace di cancellare trasformandosi in una certezza assoluta. Per Galthié è irrinunciabile. Quattro partite da estremo e una da apertura, è il nuovo miglior marcatore di punti nella storia della nazionale francese. Merita una citazione il suo compagno di club Blair Kinghorn.
14 Tommy Freeman (Inghilterra) – Solido difensivamente, forte sui palloni aerei, realizzatore letale. Cinque mete in cinque partite per il giocatore dei Northampton Saints classe 2001, che si è stabilito in cima alle gerarchie nel XV titolare dell’Inghilterra. La redazione ha votato a pari merito Damian Penaud della Francia, che dopo l’inizio in salita del Torneo (assente contro il Galles, male contro l’Inghilterra) ha recuperato alla grande e ha eguagliato il record di Serge Blanco di mete marcate con la maglia dei Bleus.
13 Huw Jones (Scozia) – Nel 2025 Huw Jones ha dato dimostrazione che la sua rifioritura in questa sua seconda parte di carriera non è dovuta solo alla splendida combinazione che è capace di formare con Sione Tuipulotu. Assente il proprio compagno di merende, Jones ha proceduto a dimostrarsi ancora una volta un’arma offensiva decisamente affilata, un giocatore dalla conoscenza del gioco sopraffina: dicono i suoi globuli rossi abbiano forma ovale.
12 Tommaso Menoncello (Italia) – Votato all’unanimità da tutta la redazione, Tommaso Menoncello ha giocato un grande Torneo, oltretutto in crescendo prestazione dopo prestazione. Il classe 2002 può ancora migliorare marginalmente su alcuni aspetti del gioco, e immaginate quale possa essere il livello a cui aspira il centro del Benetton. Nel Torneo ha dimostrato di avere un motore fisico e atletico semplicemente di livello elitario, con pochi eguali a livello mondiale. Meritata seconda candidatura a Giocatore del Torneo, non sarebbe uno scandalo se lo vincesse di nuovo.
11 Louis Bielle-Biarrey (Francia) – LBB vince a maggioranza il voto della redazione di OnRugby come Miglior giocatore del Sei Nazioni 2025. L’ala della Francia è stato il mattatore del Torneo. Non solo ha firmato un numero esorbitante di mete (8), ma è anche entrato in una quantità di azioni spaventosa, ha distribuito assist, difeso, calciato, vinto collisioni aeree. Semplicemente abbagliante.
10 Fin Smith (Inghilterra) – Vince la maglia numero 10 un giocatore che non ha iniziato il Sei Nazioni da titolare, ma che si è preso il posto in campo a suon di prestazioni e di qualità. Fin Smith non ha i picchi di velocità di Romain Ntamack, le incursioni di Marcus Smith, la qualità di passaggio di Sam Prendergast, ma è il perfetto rappresentante del mediano di apertura inglese: un regista che facilita il gioco degli altri, con grandi qualità nel gioco al piede e ai pali. Dal suo ingresso in campo tutto quello che fa l’Inghilterra con la palla in mano ha molto più senso.
9 Jamison Gibson-Park (Irlanda) – L’infortunio ad Antoine Dupont, che aveva giocato fortissimo contro il Galles e l’Italia, peccato un po’ contro l’Inghilterra ed è poi dovuto uscire contro l’Irlanda (anche lì non stava andando mica male), comporta di consegnare la maglia numero 9 al mediano irlandese Jamison Gibson-Park. Pazzesca la sua prestazione contro la Scozia, decisivo in attacco contro l’Italia, Gibson-Park prosegue la sua maturazione enoica: più passano gli anni e più migliora.
8 Caelan Doris (Irlanda) – In una nazionale irlandese che sembra patire il correre del contachilometri, Caelan Doris non subisce i segni dell’usura. La classe che lo contraddistingue e la sua profonda conoscenza del gioco gli consentono sempre di essere un passo avanti agli altri. Il ruolo di numero 8 è comunque uno dei più contesi, con Tom Willis che si è distinto per solidità e Greg Alldritt che si è confermato punto di riferimento del pack francese.
7 Ben Earl (Inghilterra) – Siamo ormai talmente abituati all’eccellenza totale di Ben Earl da essere assuefatti, finire quasi per prenderla come la normalità. Invece non c’è niente di ordinario in questo giocatore che è una vera e propria palla di energia che viene liberata ogni volta sul campo. E non c’è niente che non sappia fare. Non l’unico numero 7 straordinario di questo Sei Nazioni: Jac Morgan è stato monumentale nel peggior Galles di sempre, Paul Boudehent è un giocatore di rara ruvidità che continua a scalare le gerarchie della nazionale francese.
6 Tom Curry (Inghilterra) – Esce claudicante, sempre. Perché gioca un rugby senza compromessi, Tom Curry. Forse il flanker contemporaneo che incarna di più il vecchio motto di Jean-Pierre Rives, quello di “ho messo la testa dove gli altri non osavano mettere nemmeno i piedi”. Ha giocato davvero un Sei Nazioni 2025 eccezionale in attacco, in difesa, nel punto d’incontro. Se Andy Farrell dovesse fare oggi il XV titolare dei Lions non potrebbe lasciarlo fuori. Menzione d’onore per François Cros, che si sobbarca tutto il lavoro sporco della terza linea francese, e Jack Conan, che ha giocato quasi sempre da subentrante ma ha dimostrato una forma smagliante.
5 Mickael Guillard (Francia) – La rivelazione del Sei Nazioni 2025 è questo seconda linea di 24 anni del Lione di un metro e 97 per 113 chili, che ha saputo prendersi la maglia da titolare della Francia e tenere in panchina uno come Emmanuel Meafou per tutto il Torneo. A una grande solidità fisica abbina un atletismo raro, che gli permette di essere davvero un giocatore iper-contemporaneo, oltre la seconda linea modello brontosauro di gran moda in tempi recenti.
4 Maro Itoje (Inghilterra) – Quando diventare capitano fa bene a un giocatore. In questa stagione Itoje ha preso i gradi dei Saracens e della nazionale e sta inanellando prestazioni brillanti, leading by example. La qualità del suo Sei Nazioni 2025 ha riaperto il discorso sul capitanato dei British & Irish Lions, che sembrava andare scontatamente verso Caelan Doris. Ma chi non vorrebbe un capitano come Maro?
3 Will Stuart (Inghilterra) – Il sidestep con cui ha mandato al bar Giacomo Nicotera a Twickenham è forse l’highlight della sua carriera, ma nel Sei Nazioni di Will Stuart c’è molto di più. Un giocatore che è sempre stato al confine tra titolarità e panchina nella nazionale inglese e che è maturato definitivamente in questa stagione, tra autunno e primavera. Oggi è uno dei migliori in Europa nel ruolo di pilone destro, e non è sempre stato così.
2 Dan Sheehan (Irlanda) – La differenza di rendimento di Sheehan rispetto alla concorrenza è stata evidente quando il tallonatore irlandese è tornato in campo dopo l’infortunio. Dopo essere entrato dalla panchina nelle prime due, si è ripreso il posto da titolare ed è stata tutta un’altra musica. C’è stato un tempo in cui lui e Kelleher se la battevano per la maglia numero 2 della nazionale, ma ormai è un retaggio del passato: oggi Dan Sheehan è forse il miglior tallonatore del mondo.
1 Jean-Baptiste Gros (Francia) – Cyril Baille è considerato uno dei migliori piloni sinistri del mondo, ma in questa stagione ha subito un brutto infortunio che non gli ha permesso di presentarsi nelle migliori condizioni di forma al Sei Nazioni. Nessun problema, ci pensa JBG: il numero 1 del Tolone è un giocatore forte in chiusa, molto mobile nel gioco e che non disprezza di portare la palla, ma anche di utilizzarla con le mani.
Formazione ideale del Sei Nazioni: i voti della redazione
In grassetto il miglior giocatore del Torneo
Valerio Bardi: 15 Blair Murray, 14 Tommy Freeman, 13 Huw Jones, 12 Tommaso Menoncello, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Fin Smith, 9 Antoine Dupont, 8 Caelan Doris, 7 Paul Boudehent, 6 Tom Curry, 5 Mickael Guillard, 4 Maro Itoje, 3 Will Stuart, 2 Dan Sheehan, 1 Ellis Genge
Lorenzo Calamai: 15 Blair Kinghorn, 14 Tommy Freeman, 13 Huw Jones, 12 Tommaso Menoncello, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Fin Smith, 9 Jamison Gibson-Park, 8 Caelan Doris, 7 Paul Boudehent, 6 Tom Curry, 5 Mickael Guillard, 4 Maro Itoje, 3 Will Stuart, 2 Dan Sheehan, 1 Jean-Baptiste Gros
Michele Cassano: 15 Thomas Ramos, 14 Damian Penaud, 13 Nacho Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Fin Smith, 9 Alex Mitchell, 8 Tom Willis, 7 Ben Earl, 6 Jack Conan, 5 Mickael Guillard, 4 Maro Itoje, 3 Finlay Bealham, 2 Dan Sheehan, 1 Jean-Baptiste Gros
Francesco Giannelli Savastano: 15 Blair Kinghorn, 14 Damian Penaud, 13 Nacho Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Fin Smith, 9 Alex Mitchell, 8 Tom Willis, 7 Ben Earl, 6 François Cros, 5 Mickael Guillard, 4 Maro Itoje, 3 Simone Ferrari, 2 Dan Sheehan, 1 Jean-Baptiste Gros
Francesco Palma: 15 Thomas Ramos, 14 Tommy Freeman, 13 Nacho Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Fin Smith, 9 Jamison Gibson-Park, 8 Greg Alldritt, 7 Jac Morgan, 6 Ben Earl, 5 Mickael Guillard, 4 Maro Itoje, 3 Simone Ferrari, 2 Dan Sheehan, 1 Jean-Baptiste Gros
Sebastiano Pessina: 15 Thomas Ramos, 14 Damian Penaud, 13 Huw Jones, 12 Tommaso Menoncello, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Fin Smith, 9 Jamison Gibson-Park, 8 Caelan Doris, 7 Jac Morgan, 6 Tom Curry, 5 Mickael Guillard, 4 Maro Itoje, 3 Will Stuart, 2 Dan Sheehan, 1 Ellis Genge
Matteo Salmoiraghi: 15 Thomas Ramos, 14 Ange Capuozzo, 13 Huw Jones, 12 Tommaso Menoncello, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Fin Smith, 9 Antoine Dupont, 8 Greg Alldritt, 7 Ben Earl, 6 Jack Conan, 5 Mickael Guillard, 4 Maro Itoje, 3 Will Stuart, 2 Dan Sheehan, 1 Jean-Baptiste Gros
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