Il coach dei veneti tocca diversi punti: dal rientro dei nazionali alla sfida con Castres passando per i match di URC. E una suggestione…

Benetton Ruby, Marco Bortolami: “Prossime due partite fondamentali. Ritroviamo tanti giocatori”
Nella settimana che porta alla partita contro Edimburgo, valida per la 13esima giornata della stagione regolare United Rugby Championship 2024-2025, Marco Bortolami carica l’ambiente del Benetton Rugby.
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Benetton Ruby, Marco Bortolami: “Prossime due partite fondamentali. Ritroviamo tanti giocatori”
Intervenuto nella videoconferenza con i media, in vista della sfida di sabato a Monigo alle 16.00, il tecnico dei Leoni ha toccato diversi punti nella sua disamina: ecco quali.
Sulle ultime due settimane, senza partite in calendario ma con la possibilità di preparare la ripresa: “Sono trascorse molto bene. Abbiamo guardato tante partite del Sei Nazioni e ci siamo allenati: da martedì abbiamo a disposizione i giocatori della nazionale. Tutti sono rientrati con grande entusiasmo e questo ha fatto bene alla squadra: è chiaro che ci siano delle valutazioni da fare anche in base al minutaggio dell’ultimo mese e alle tossine che hanno in corpo”.
Ancora sui giocatori italiani e sulla formazione: “In linea di massima stanno tutti bene. Domani vedrete poi la formazione che abbiamo scelto, che sarà la migliore per cercare di vincere contro Edimburgo: è chiaro che avendo magari a disposizione più giocatori in un ruolo abbiamo valutato il fatto che ci siano degli elementi freschi e chi invece arriva dal Sei Nazioni. La priorità ora è questo periodo di partite e in particolare la prossima. Gallagher, Lorenzo Cannone e Negri non saranno a disposizione: vediamo come recupereranno, il più vicino al rientro è Lorenzo Cannone”.
In URC la classifica è corta in zona playoff (dalla 5a alla 14esima tutti in 6 punti): “Le prossime due partite sono decisive. Mi immagino una squadra di Edimburgo che verrà a Treviso con tutti i giocatori, anche quelli internazionali, a disposizione. Penso che faranno rifiatare qualcuno, eventualmente, nella sfida in casa della prossima settimana contro i Dragons. Il nostro destino è nelle nostre mani: sappiamo che arrivare ai playoff non sarà facile, ma lavoriamo per questo ed è questa la direzione nella quale vogliamo andare”.
Più continuità e meno cali di rendimento: “E’ un aspetto fondamentale. Le partite contro le nostre dirette concorrenti si giocano su margini minimi, lo abbiamo già visto: ogni episodio avrà grande importanza. A tal proposito servirà capire sia con che squadra iniziare la gara sia con quali giocatori dalla panchina andare a finire i match: ci vogliono grandi performance ed esperienza. Avere a disposizione giocatori con alta qualità ci aiuterà in questo senso. Non possiamo permetterci di concedere nulla all’inizio, perché poi recuperare diventa difficile”.
Il match contro Edimburgo: “Sarà una partita diversa rispetto a quella dell’andata, finita 50-33, quando loro ebbero la chance di mettere in campo i loro internazionali e noi no. In questo caso lo faremo, anche per sottolineare l’importanza di questa partita. Per sabato, le previsioni del tempo danno pioggia: immaginiamo, che se le condizioni atmosferiche dovessero essere confermate, ne verrà fuori una partita con tanto gioco al piede. Dovremo essere bravi nell’esplorare il campo: come similitudine vi direi di immaginare la partita che l’Italia ha giocato contro il Galles a Roma nell’ultimo Sei Nazioni e poi approfittare quando saremo nei loro 22. Servirà tanta pazienza.
Le fasi statiche saranno fondamentali: mischia e drive. Andranno dominate stando attenti alla disciplina, vogliamo giocatori performanti in questo senso. In panchina l’idea potrebbe essere un 6+2”.
Durante il Sei Nazioni giocatori come Allan, Capuozzo, Ioane e Page-Relo sono sempre poi stati a disposizione dei loro club nei fine settimana riservati ai club, mentre giocatori come Menoncello e Brex non hanno mai figurato nelle distinte-gara del Benetton: “Nessuno dei giocatori italiani della nostra squadra, che in nazionale hanno avuto un alto minutaggio, era a disposizione. Mi vengono in mente anche Negri, Lamaro o Ferrari: lo staff tecnico della nazionale italiana “protegge” i giocatori per farli recuperare al meglio. Non c’è nulla di strano: è un “prezzo da pagare”, ma questo avviene anche all’estero con i club francesi e inglesi. Nella finestra piena del Sei Nazioni è una dinamica che viene utilizzata e ha anche senso per chi gioca tanti minuti. Ora il torneo è finito, torneremo ad avere a disposizione il gruppo che comunque va gestito, anche perché avremo anche la partita di Castres in Champions Cup”.
Pensando anche alle prossime partite, oltre Edimburgo: “L’idea è quella ovviamente di fare delle rotazioni, per avere tutti i giocatori al meglio: se non potremo farlo per varie contingenze, adotteremo una strategia diversa cercando di caricare meno gli allenamenti per avere perfomance importanti comunque nelle partite. La cosa che ci interessa è che tutti i giocatori siano connessi mentalmente: abbiamo bisogno di tutti, i giocatori l’hanno capito. Tutti vogliamo aiutare il club ad arrivare al risultato migliore. Tra Cardiff e Castres valuteremo come muoverci. In campo il focus dev’essere sull’immediato, noi dello staff stiamo preparando tutto anche a medio termine, perché sono avversari che conosciamo o che come per i team francesi abbiamo già affrontato. Castres è stata capace di vincere in casa dei Saracens per qualificarsi alla fase ad eliminazione e nel proprio fortino ha una ruvidezza che mette in difficoltà tutti, vedasi Munster: sarà una sfida molto grande, che affronteremo a tempo debito”.
Poi stuzzicato sul Sei Nazioni, Bortolami parla della sua visione del 7+1 che ha utilizzato la Francia nel torneo: “Scegliere un 6+2 in panchina ti dà la visione del fatto che al 45-50′ potresti fare tutti e 6 i cambi, se fai 7+1 il tutto è ancora più estremizzato. In quel caso hai bisogno che chi entri dalla panchina ti dia di più di quello che hai ricevuto dai titolari. Serve anche coraggio, perché mettere giocatori in situazioni di partita ancora in equilibrio può rivelarsi un rischio. Chissà magari che a Castres non mi presenti con il 7+1 per mettergli dei dubbi (ride..)”.
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