Il pilone irlandese: “Insultati i nostri figli e le nostre madri. Nessuno di noi voleva far male ad Antoine, è stato un episodio sfortunato, ma quello che ci è successo dopo credo sia una punizione sufficiente”

Andrew Porter: “Dopo l’infortunio di Dupont insulti gravi alla mia famiglia e a quella di Beirne” – ph. Sebastiano Pessina
Andew Porter è tornato sul “fattaccio” Dupont, infortunatosi dopo un intervento in ruck del seconda linea irlandese insieme al seconda linea Tadhg Beirne. Nonostante le proteste francesi, alla fine i due irlandesi non hanno ricevuto la citazione che Fabien Galthié aveva chiesto pubblicamente.
“Può dire quello che vuole, vediamo fino a che punto arriva” ha detto Andrew Porter riferendosi a Galthié: “Non sono entrato in campo con l’intento di far male a qualcuno, non è il tipo di giocatore che sono. Se lui vuole pensarla così, è una sua scelta”.
“Ho anche inviato un messaggio ad Antoine su Instagram per sapere come stava, e ovviamente non vorresti mai vedere nessuno uscire dal campo in quel modo” ha proseguito Porter, che ha poi detto di aver ricevuto insulti molto gravi sui social dopo quanto successo dopo il match tra Irlanda e Francia: alcuni, addirittura, facevano riferimento alla madre defunta del pilone irlandese e al figlio non ancora nato di Porter e della moglie Elaine.
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Lo stesso è accaduto al seconda linea Tadhg Beirne, che ritiene che gli insulti ricevuti da lui e dalla sua famiglia siano stati già una punizione sufficiente: “Mi dispiace per quello che gli è successo, non piace a nessuno vedere una cosa del genere, ma la reazione che io, Porter e le nostre famiglie abbiamo subito dopo è stata probabilmente una punizione sufficiente di per sé, ad essere onesto,” ha detto ai giornalisti prima della sfida di Champions Cup del Munster contro La Rochelle.
“È un episodio che, se lo vedi al rallentatore, può sembrare brutto, ma è stato un incidente non intenzionale. Non ho mai avuto intenzione di fargli del male. L’ultima cosa che volevo era far infortunare il miglior giocatore del mondo. Non entri in campo con l’intenzione di far male a qualcuno, ma è stato semplicemente sfortunato il modo in cui è successo”.
Anche Beirne ha provato a contattare Dupont: “Gli ho scritto su Instagram. Ho provato a cercarlo dopo la partita, ma non sono riuscito a raggiungerlo, ovviamente era con il team medico. Ha tipo un milione di follower su Instagram, sono abbastanza sicuro che un mio messaggio non lo vedrà, ma era tutto quello che potevo fare in quel momento. Ho anche provato a contattarlo tramite Gregory Alldritt”.
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