Il coach dei Leoni biancoverdi non nasconde la delusione per il risultato finale del match di Castres, ma plaude alla prestazione dei suoi uomini

“Il Benetton Rugby ha dimostrato di potersela giocare in Champions Cup contro ogni avversario”
L’uscita del Benetton Rugby dalla Champions Cup ad opera del Castres è stata molto amara. Il risultato di 39 a 37 fotografa una partita equilibrata, decisa dagli episodi.
Resta la sensazione che i biancoverdi non avrebbero rubato nulla se alla fine degli 80 minuti giocati nell’atmosfera infuocata dello stadio ‘Pierre Fabre’ fossero usciti vincitori.
L’allenatore Marco Bortolami ha rilasciato delle dichiarazioni al Gazzettino di Treviso in cui analizza l’andamento della gara e la risposta della squadra in questo grande appuntamento internazionale.
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Marco Bortolami: “Non ci sono state lacrime, ma sono davvero molto dispiaciuto per i ragazzi”
«C’è tanta delusione per il risultato – dichiara a caldo coach Marco Bortolami – allo stesso modo c’è anche soddisfazione per come abbiamo tenuto il campo e reagito ai tentativi di Castres di prendere in mano il gioco. Avevo detto che avremmo voluto giocarcela a viso aperto, e così è stato, e lo abbiamo fatto in un contesto di gioco e di tifo completamente diverso rispetto allo URC. Peccato, perché avremmo potuto gestire meglio 3/4 episodi per cambiare l’esito della partita».
La Champions Cup non ammette distrazioni. Per vincere è necessario fare una grande prestazione, ma anche avere il sangue freddo necessario per avere la meglio nella sfida punto a punto.
«Abbiamo giocato in un contesto diverso per intensità, e dobbiamo imparare a gestire meglio alcuni episodi e momenti, come quelli che hanno permesso a Castres di tornare nella nostra metà campo: una touche sbagliata nei 5 metri, un calcio di punizione troppo corto, magari già evitando uno di questi l’esito sarebbe potuto essere diverso, ma allo stesso tempo va dato grande merito agli avversari per la reazione».
Le note positive però ci sono lo stesso, ne è convinto Marco Bortolami che dà credito alla squadra per come si è comportata in un match davvero impegnativo.
«Non ci sono state lacrime, ma sono davvero molto dispiaciuto per i ragazzi, hanno dato tutto quello che potevano. C’è rabbia, arrivare così vicini a un risultato come questo fa male, ma dobbiamo anche essere orgogliosi di dove siamo arrivati. Il Benetton Rugby ha dimostrato di potersela giocare in Champions Cup contro ogni avversario. Giocare più partite a questo livello è fondamentale per continuare a crescere».
Marco Bortolami: “Era una partita difficile da arbitrare in un ambiente caldo”
L’atmosfera dello stadio ‘Pierre Fabre’ ha rappresentato un valore aggiunto per i padroni di casa. Il contributo del pubblico trevigano però, seppure ovviamente minore in termini di numeri rispetto a quello del Castres, si è fatto sentire.
«I tifosi hanno dimostrato ancora una volta grande affetto nei nostri confronti, sin dalla partenza dall’aeroporto, e sono stati capaci di infonderci grande felicità anche in un giorno così amaro. Siamo orgogliosi anche dell’applauso e dei complimenti ricevuti dai tifosi di Castres, a dimostrazione del livello raggiunto dal rugby italiano e dal Benetton».
Infine il coach del Benetton dice la sua a proposito di alcune chiamate arbitrali dubbie.
«Era una partita difficile da arbitrare in un ambiente caldo, penso che il rosso per il fallo su Albornoz fosse giusto, la scelta sul velo che ha portato alla seconda meta di Castres potesse andare in un verso o nell’altro, dovrei vedere invece la posizione dell’ala sul calcio della meta del 32-37 che ha riacceso la partita. Mentre il giallo a Gallo (nel concitato finale, ndr) è stato assegnato per falli ripetuti di gioco».
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