Il tecnico azzurro soddisfatto in conferenza stampa dopo il 44-12 al Galles. La capitana Giordano: “Abbiamo iniziato un percorso, ora continuiamo così”

Italia, Roselli: “Che modo fantastico di chiudere il Sei Nazioni, allenare qui è meraviglioso” (ph. Sebastiano Pessina)
PARMA – A Parma si è vista una grandissima Italia, capace di demolire il Galles 44-12 con un parziale di 34-0 nel secondo tempo e di conquistare meritatamente il quarto posto nel Sei Nazioni. Le Azzurre chiudono il torneo con due vittorie, e soprattutto con una serie di prestazioni in crescendo: “Se penso a come abbiamo iniziato, oggi la squadra è in una posizione nettamente migliore sia dal punto di vista del gioco che della confidenza” spiega il tecnico Fabio Roselli in conferenza stampa.
“Abbiamo iniziato questo percorso dicendo che volevamo migliorare quanto fatto in passato, ma la cosa davvero importante era identificare uno stile, un qualcosa in cui le ragazze si riconoscessero, per potere essere sia competitive con tutte ma allo stesso tempo raccontare quello che vogliono essere, quello che è il loro sogno sportivo, la loro personalità. Noi abbiamo questa consapevolezza: lo stile con cui l’Italia gioca non è negoziabile, giochiamo con questo concetto e poi vediamo cosa dice il tabellone a fine partita. E oggi anche quello (44-12 finale, 34-0 di parziale nel secondo tempo) ha detto tanto. Chiudere il Sei Nazioni in questo modo è fantastico”.
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“Percorso” è la parola chiave del cammino delle Azzurre in questo Sei Nazioni. Alla domanda su cosa sia cambiato tra primo e secondo tempo, infatti, Elisa Giordano risponde così: “Abbiamo iniziato un percorso e quindi servivano degli allenamenti in più per trovare confidenza, ma abbiamo lavorato bene. Per quanto riguarda il match di oggi, non c’è stato un vero e proprio cambiamento tra primo e secondo tempo. Nell’intervallo abbiamo sistemato qualcosa che non aveva funzionato, in particolare la disciplina, e avendo più possesso siamo riuscite a fare il nostro gioco” spiega la capitana azzurra.
Giordano prosegue il discorso di Roselli sull’identità delle Azzurre: “Dovevamo creare un’identità e ci stiamo riuscendo: non è ancora perfetta e definita ma il nostro percorso è appena iniziato, stiamo mettendo dei mattoncini. Ciò che voglio è che la squadra stia bene e si senta bene, e in questo modo riesce a giocare al meglio, reagendo di fronte agli errori”. Proprio sugli errori, Roselli risponde: “Per me l’errore fa parte del gioco, della crescita, del voler provare ed esplorare. In questo senso le ragazze hanno fatto un grandissimo passo avanti: sono molto esigenti con loro stesse, ma ripeto, l’errore fa parte del gioco e non deve bloccarle e non deve impedire di esprimere il proprio stile. Devi solo valutare in alcuni momenti il rapporto tra il rischio e il premio”.
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Roselli chiude quindi alla grande il suo primo Sei Nazioni da allenatore dell’Italia femminile, e in generale la sua prima avventura da tecnico di una squadra femminile: “L’approccio con il mondo femminile è stato meraviglioso, sicuramente ci sono delle differenze ma il livello che questa squadra può raggiungere è altissimo. Mi diverto davvero tanto e sto bene”.
Inevitabile una chiusura verso il Mondiale in Inghilterra: “Come ci arriveremo? Le divise rimangono uguali, al massimo d’estate prendiamo un po’ di colore (ride, ndr). Battute a parte, la squadra deve riuscire ad esprimere questo stile contro ogni avversaria: non è semplice, e in questo Sei Nazioni abbiamo affrontato formazioni con modelli di gioco molto diversi, ma quello che vogliamo è cercare un’ulteriore evoluzione, proiettandoci al futuro. Potremmo avere ancora delle piccole novità, ma dobbiamo farlo insieme alle ragazze, il gioco è nelle loro mani. Avremo a disposizione una preparazione importante verso i Mondiali e non dobbiamo sbagliarla. Poi, per come sono fatto io, preferisco affrontare le partite più complicate all’inizio: la Francia arriverà al mondiale con un livello altissimo, però, anche l’Italia è una grande squadra e arriverà in Inghilterra nelle condizioni migliori. Ce la giochiamo e poi vediamo cosa succede, partita dopo partita”.
Francesco Palma
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